CAM SI’ o CAM NO ?

29 Maggio 2023

Facciamo il punto sulla situazione per quanto riguarda il nostro settore.

1          Cosa sono i CAM

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono specifiche di prodotti, lavori o servizi che la pubblica amministrazione (PA) ha l’obbligo di introdurre nelle gare di affidamento di lavori, servizi e fornitura di prodotti.

Coloro che eseguono dei lavori o servizi o forniscono prodotti hanno l’obbligo di legge di rispettare quanto stabilito nei CAM.

I CAM hanno la funzione di aiutare la PA a rispettare quanto specificato nel Piano di Adozione Nazionale del Green Public Procurement (PAN GPP) per essere allineati con quanto previsto a livello europeo nel Green Public Procurement (GPP).

2          Dove si trovano i CAM 

I CAM sono pubblicamente disponibili sul sito del Ministero della Transizione Ecologica (MITE) all’indirizzo: https://gpp.mite.gov.it/Home/Cam

I CAM pubblicati, e quindi obbligatori, ad oggi sono 18 e sono riferiti a: Arredi per interni, Arredo urbano, Ausili per l’incontinenza, Calzature da lavoro e accessori in pelle, Carta, Cartucce, Edilizia, Eventi culturali, Illuminazione pubblica (fornitura e progettazione), Illuminazione pubblica (servizio), Illuminazione, riscaldamento/raffrescamento per edifici, Lavaggio industriale e noleggio di tessili e materasseria, Rifiuti urbani e spazzamento stradale, Ristorazione collettiva, Sanificazione, Stampanti, Tessili, Veicoli e, ultimo, Verde pubblico.

3          Forma legale dei CAM

I CAM sono resi in forma di Decreto Ministeriale.

4          Quali sono i CAM di interesse nel nostro settore

Per quanto attiene alle tubazioni in polietilene, realizzate con prodotti che ne permettono l’utilizzo nei campi di applicazione definiti dalle norme tecniche di riferimento (UNI EN 12201 – acqua - , UNI EN 1555 – gas combustibili –, UNI EN ISO 15494 – utilizzi industriali) il CAM di riferimento è quello dell’edilizia: “Affidamento di servizi di progettazione e affidamento di lavori per interventi edilizi” (approvato con DM 23 giugno 2022 n. 256, GURI n. 183 del 8 agosto 2022 - in vigore dal 4 dicembre 2022).

Nota         Anche il CAM “Verde pubblico” potrebbe essere di interesse per tutti coloro che operano nel settore specifico. In esso sono definite alcune caratteristiche legate alla progettazione e funzionamento degli impianti di irrigazione.

Il CAM edilizia è riservato a tutti gli interventi edilizi di lavori disciplinati dal Codice dei Contratti pubblici, tuttavia all’articolo 1.1 è specificato: “Per gli interventi edilizi che non riguardano interi edifici, i presenti CAM si applicano limitatamente ai capitoli:

  • “2.5-Specifiche tecniche per i prodotti da costruzione”, e
  • “2.6-Specifiche tecniche progettuali relative al cantiere”.

Questo chiarimento, forse, intende fornire l’indicazione che nei casi dei cantieri destinati alle opere di rete (acquedotti, gasdotti e fognature) tutte le attività di cantiere devono essere progettate ed eseguite nel rispetto di quanto stabilito e che anche i prodotti da costruzione utilizzati devono rispettare le prescrizioni date.

Nel contesto del CAM edilizia i prodotti da costruzione sono quelli definiti nel Regolamento EU 305/2011 (Construction Products Regulation – CPR)  e quindi potrebbero essere assoggettati all’obbligo di marchiatura CE e pubblicazione di “Declaration of Performance” - DoP (attualmente non legalmente possibile per tubi e raccordi in PE, mentre per le valvole, se utilizzate in ambito industriale, vige l’obbligo del marchio CE).

5          Definizioni in uso nel settore delle tubazioni

A questo punto è meglio introdurre un altro aspetto importante: il vocabolario tecnico in uso, poiché è essenziale nella corretta interpretazione dei testi di riferimento.

Da qualche tempo il CEN TC155, il comitato tecnico europeo che ha l’incarico di redigere le norme tecniche per il settore delle tubazioni in plastica (in pressione e a gravità), sta lavorando, su mandato del CEN (comitato europeo di normazione, il quale, a sua volta, opera su indicazione della Commissione Europea), ad una serie di norme che permettano la revisione di quelle attuali consentendo, in futuro, l’uso di materiali di recupero nella fabbricazione degli oggetti in esse contemplati, quali, ad esempio: tubi, raccordi, valvole, serbatoi, ecc.

E’ di recente pubblicazione la norma UNI EN 14541-1 “Tubi e raccordi di materia plastica - Utilizzo dei riciclati termoplastici - Parte 1: Vocabolario”  in cui, tra le altre, sono presenti le seguenti definizioni di nostro interesse per i CAM:

materiale rilavorato                 materiale plastico proveniente da prodotti non usati rigettati o da scarti di taglio recuperati all’interno dello stesso processo che li ha generati.

materiale da pre-consumo     materiale plastico deviato dal flusso dei rifiuti durante un processo di produzione, ad esclusione del materiale (plastico) rilavorato.

(questa definizione ha sostituito la precedente che era titolata come: “materiale post- industriale)

materiale da post-consumo    materiale plastico generato da uso domestico o da strutture commerciali, industriali e istituzionali nel loro ruolo come utilizzatori finali del prodotto il quale non può più essere utilizzato per il suo scopo previsto.

 

riciclato                                 materiale plastico risultante dal riciclo di prodotti plastici da pre-consumo e da post-consumo.

 

Nota         Libera traduzione del testo della norma. Per una verifica di quanto tradotto è possibile acquistare la norma sul sito UNI STORE.

Ad oggi le norme tecniche delle tubazioni in PE del settore a pressione consentono l’utilizzo di materiale rilavorato nella sola fabbricazione dei tubi; raccordi e valvole devono essere fabbricati mediante l’uso di solo materiale vergine.

Nel settore delle tubazioni a gravità in polietilene a parete piena (UNI EN 12666-1) è ammesso l’utilizzo di materiale rilavorato.

6          Tubazioni in PVC e polipropilene

Le tubazioni in PVC e polipropilene sono le sole contemplate nel CAM edilizia. Per il settore dei fluidi (tralasciando altri utilizzi delle tubazioni, esempio canalette per cavi elettrici, ecc.) le tubazioni sono quelle il cui utilizzo è destinato:

  • al collettamento dei reflui (sistemi a gravità) e/o
  • sistemi di climatizzazione e/o
  • distribuzione di acqua potabile purché all’interno delle norme di prodotto sia contemplato l’uso di materiale rilavorato (non riciclato… - vedere le definizioni al punto precedente) e purché, nelle condizioni di utilizzo, i materiali rispettino quanto previsto per il loro contatto con l’acqua destinata al consumo umano.

Al punto 2.5.12 il CAM recita: “Le tubazioni in PVC e polipropilene sono prodotte con un contenuto di materie riciclate, ovvero recuperate, ovvero di sottoprodotti di almeno il 20% sul peso del prodotto, inteso come somma delle tre frazioni.”

Appare necessario fare una considerazione: il CAM implica che tre materiali differenti siano utilizzati (“…somma delle tre frazioni”) e le combinazioni possibili sarebbero tra:

  1. materiale vergine
  2. materie riciclate (provenienti dal pre e post-consumo)
  3. materie recuperate (materiale rilavorato)
  4. sottoprodotti (in inglese “by-products”)

 

Nota         La ISO 6707-3 fornisce la seguente definizione di sottoprodotto: “co-prodotto originato da un processo che è dovuto ad un incidente o non prodotto intenzionalmente e che non può essere evitato”. Esempio: da alcune produzioni industriali di cibo si genera un olio (sottoprodotto) che è utilizzato come “bio-diesel”.

 

Nota         Libera traduzione del testo della norma. Per una verifica di quanto tradotto è possibile acquistare la norma sul sito UNI STORE.

Escludendo quindi i materiali provenienti dai sottoprodotti (che comunque all’interno di un portafoglio di prodotti fabbricati dalla medesima entità industriale potrebbero essere possibili) dobbiamo ipotizzare che le produzioni di tubazioni in PVC e PP siano realizzate, oltre che con materiale vergine e rilavorato, con materiale “deviato dai flussi dei rifiuti” (da definizione del materiale pre-consumo) e/o con materiale da post-consumo (nel caso dei tubi in PVC ad esempio con materiale in PVC riciclato dalle finestre?). Il tutto deve essere assoggettato ad una valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment – LCA) e garantito alla PA mediante gli strumenti indicati nel CAM stesso (punto 2.2.1), ovvero:

  • una dichiarazione ambientale di prodotto Tipo III (EPD);
  • una certificazione ReMade in Italy®;
  • marchio “Plastica seconda vita”;
  • per i prodotti in PVC una certificazione di prodotto basata sui criteri del marchio “VinylPlus Product Label” con attestato della specifica fornitura;
  • una certificazione di conformità di prodotto alla prassi UNI/PdR 88, qualora il materiale rientri in tale prassi.

 

Nota         Oggi il riciclo delle plastiche è un’attività meccanica che ha nel suo processo una caratteristica che è inevitabile: l’inquinamento della materia riciclata con altre plastiche (es.: nel PET riciclato – dalle bottiglie – vi è il PE del tappo o di parte del tappo). Il costo della materia prima riciclata è, quasi sempre, maggiore del costo della materia vergine.

 

Nota         Sono in corso studi da parte dell’industria in merito alla possibilità di effettuare il riciclo chimico della plastica, ovvero di riportarla allo stato iniziale di materia prima. I processi in fase di studio sono: depolimerizzazione chimica, gassificazione, decomposizione termica dei polimeri, cracking catalitico e idrogenazione.

 

7          Tubazioni in PE e il CAM edilizia

Un’ attenta lettura del CAM edilizia porta alla conclusione che anche le tubazioni in PE a pressione o a gravità possono giocare un ruolo importante per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione (PAN GPP), e per l’assolvimento, sia da parte dei progettisti che da parte delle imprese esecutrici, dei requisiti del decreto “CAM”.

Nella sezione 2.3 “SPECIFICHE TECNICHE PROGETTUALI DI LIVELLO TERRITORIALE-URBANISTICO” troviamo i seguenti punti di interesse:

  • 2.3.4 sub c) la realizzazione di impianti di depurazione delle acque di prima pioggia;
  • 2.3.4 sub f) progettazione di azioni in grado di prevenire sversamenti di inquinanti sul suolo e nel sottosuolo (per esempio mediante sistemi di raccolta dei reflui con giunzioni saldate al posto di quelle meccaniche a bicchiere);
  • 2.3.5.1 la raccolta, depurazione e riuso delle acque meteoriche, anche con riferimento alla  UNI EN 805 “Approvvigionamento di acqua - Requisiti per sistemi e componenti all'esterno di edifici” o norme equivalenti (vedere la UNI 11149).

In tutti e tre i punti sopra esposti è possibile utilizzare anche il PE nella costruzione degli impianti.

 

Nella sezione 2.6 SPECIFICHE TECNICHE PROGETTUALI RELATIVE AL CANTIERE, dove si richiede:

  • 2.6.1 Prestazioni ambientali del cantiere, con riferimento al sub f): definizione delle misure adottate per aumentare l’efficienza nell’uso dell’energia nel cantiere e per minimizzare le emissioni di inquinanti e gas climalteranti, con particolare riferimento all’uso di tecnologie a basso impatto ambientale (esempio: la giunzione ad elettrofusione è molto meno impattante di quella ad elementi termici per contatto – testa a testa – ).

 

Nella sezione 2.7 CRITERI PREMIANTI PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI PROGETTAZIONE, dove:

  • 2.7.2 Metodologie di ottimizzazione delle soluzioni progettuali per la sostenibilità (LCA e LCC). È attribuito un punteggio premiante all’operatore economico che si impegna a realizzare uno studio LCA (valutazione ambientale del ciclo di vita) per dimostrare il miglioramento della sostenibilità ambientale ed economica del progetto di fattibilità tecnico-economica approvato.
  • 2.7.3 Progettazione in BIM. E’ attribuito un punteggio premiante all’operatore economico che si impegna a implementare la base dati del BIM con le informazioni ambientali relative alle specifiche tecniche di cui ai capitoli …, “2.5-Specifiche tecniche per i prodotti da costruzione” e “2.6-Specifiche tecniche progettuali relative al cantiere”.

 

Nella sezione 3.2 CRITERI PREMIANTI PER L’AFFIDAMENTO DEI LAVORI in cui al punto:

  • 3.2.6 Capacità tecnica dei posatori; è attribuito un punteggio premiante all’operatore economico che si avvale di posatori professionisti, esperti nella posa dei materiali da installare (esempio: qualifica del coordinatore di saldatura UNI 10761, qualifica del saldatore UNI EN 13067).

 

8          Mezzi di prova

La Direzione Lavori dovrebbe, come previsto nel codice unico degli appalti e nel Decreto MITE 23 giugno 2022 n° 256, accettare come mezzi di prova per la dimostrazione del rispetto dei requisiti CAM la documentazione prevista, per esempio come indicato al punto 6 del presente documento, ovvero come specificato al punto 2.2.1 del decreto CAM.

 

9          Conclusione

Nelle opere a rete (acquedotti, gasdotti, ecc.) le prescrizioni del CAM edilizia sono limitate ai punti “2.5-Specifiche tecniche per i prodotti da costruzione” e “2.6-Specifiche tecniche progettuali relative al cantiere”. Nelle opere che prevedono la progettazione, costruzione e manutenzione di edifici pubblici (non necessariamente edifici ad uso abitativo o di lavoro, o studio, ecc.; per esempio un depuratore, una stazione di sollevamento, una semplice cameretta di manovra, ecc.) la fornitura di tubi, raccordi e valvole in PE per impianti a pressione, per esempio impianti antincendio, di depurazione, ecc. o a gravità, per esempio raccolta di acque meteoriche, trasporto di reflui, ecc. può senz’altro essere effettuata in modo tale da consentire a tutti gli attori che vi partecipano, la PA, i progettisti e le imprese esecutrici, di rispettare tutti i criteri di sostenibilità che sono specificati nel “CAM edilizia”. A patto che il fornitore dei prodotti sia in grado di procurare quanto necessario…

 

Per qualsiasi ulteriore informazione: info@plastitaliaspa.com

 

 

 
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